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Roma affoga nel cemento: milioni di metri cubi di cemento stanno arrivando - Novus Ordo Templi
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Roma affoga nel cemento: milioni di metri cubi di cemento stanno arrivando

Dopo lo straordinario risultato ottenuto da Gianni Barbacetto nel demolire l’urbanistica milanese che consente di costruire con una semplice comunicazione grattacieli al posto di capannoni di sei metri, tocca all’urbanistica romana essere finalmente posta sul bando degli accusati.

Roma vige il sistema delle “compensazioni urbanistiche”, una prassi che consente a tutti i proprietari terrieri di ricollocare, aumentandole, le volumetrie previste. Roma Today, con un documentato articolo di Valerio Valeri, denuncia che stanno per arrivare milioni di metri cubi di cemento in una città che affonda nel caos per la mancanza di trasporto pubblico su ferro. Maurizio Veloccia, assessore all’urbanistica della giunta Gualtieri, risponde a stretto giro e tenta di difendere le proprie opinioni. Lo fa con un contenuto in cui si vedono retorica e mezze verità/mezze bugie che la città non tollera più.

Iniziamo dalla prima bugia. Afferma l’assessore che il Prg del 2008 “ha tagliato 60 milioni di metri cubi di cemento”. Non è vero. I tagli reali raggiungono i 30 milioni, tanti, ovviamente. E merito soprattutto di decenni di battaglie della cittadinanza che hanno costruito un sistema verde degno di una capitale.

Ma Veloccia non dice è che la follia della compensazione urbanistica ha vanificato quello storico risultato. A Tormarancia, ad esempio, sono stati tagliato 2 milioni di metri cubi che, distribuiti in altre parti della città, sono lievitati a 8 milioni. Un meccanismo follemente dissipativo. Dei 30 milioni inizialmente tagliati, almeno 20 sono stati erosi dalle compensazioni (Foto 1 e foto 2).

E qui arriva la seconda bugia. Afferma Veloccia che l’attuale amministrazioni è stata “costretta” ad una nuova fase di compensazioni perché alcuni ricorsi dei privati erano arrivati a sentenza sfavorevole al comune per “l’inerzia della Raggi”Falso. Tutte le sentenze si basano sulla disparità di trattamento tra proprietari. Anche la Raggi, dopo la mia uscita, ha praticato l’urbanistica contrattata e le compensazioni: si pensi alla vicenda dello stadio della Roma a Tor di Valle. Ma se si deroga per un caso, lo si deve fare per tutti gli altri. Solo questo dicono magistratura ordinaria e amministrativa.

L’istituto delle compensazioni poteva essere bloccato se solo ci fosse stata coerenza. E invece Gualtieri, proclamato sindaco il 21 ottobre 2021, riapre la giostra delle compensazioni il 19 luglio 2022. Che tempismo! Si poteva ad esempio cimentare su come sbloccare i cantieri fermi per inerzia dei privati, come nello scandaloso caso degli ex Mercati generali (foto 3).

O come riparare al fallimento clamoroso delle “centralità” anch’esse lasciate alla volontà privata. Si è ritenuto invece prioritario ridare la parola ai privati. Nella deliberazione si legge infatti che è un “bando pubblico, finalizzato al reperimento di immobili – aree ed edifici – privati da utilizzare per l’atterraggio delle consistenze edilizie (diritti edificatori) derivanti da Compensazioni urbanistiche, di cui all’art.19 delle NTA vigenti, nonché da successivi provvedimenti, non ancora allocate”. Il Prg del 2008 è fallito perché ha cancellato il governo pubblico per favorire i privati: Gualtieri ha restituito loro un ruolo centrale.

Ma, infine, qualche dubbio inizia a serpeggiare e Veloccia si va convincendo che le compensazioni sono un regalo alla speculazione. Cita infatti il recente caso di un ricorso presentato dall’Ater, agenzia pubblica per le case popolari, unico segmento abitativo che manca a una città che ha assistito all’apertura in poco più di un anno di 20 alberghi della fascia del lusso. L’Ater aveva chiesto al Tar di essere compensata così come si era fatto per tutti gli altri proprietari terrieri. Il Tar gli ha dato ragione con l’identica motivazione di cui accennavamo: se si sceglie di attuare le compensazioni, ciò deve valere per tutti.

Ecco come commenta Veloccia: “Un gioco così facile (quello dei ricorsi ndr) che addirittura oggi anche l’Ater (non so se definire anche loro palazzinari) ci chiede 67 milioni al posto delle cubature, a loro dire dovute!”. Bravi Veloccia e Gualtieri! Hanno scoperto che l’istituto della compensazione premia i “palazzinari”.

Come è avvenuto a Milano, sarebbe ora che anche nel Consiglio comunale di Roma e in città si iniziasse a discutere di chiudere al più presto questo modo di regalare la città ai privati chiamata “compensazione urbanistica”.

Paolo Berdini – Urbanista e scrittore

Non dimentichiamo che il più grande patrimonio pubblico abbandonato al mondo è proprio a Roma. La Rigenerazione Urbana Sostenibile è il solo strumento che tutte le amministrazioni comunali dovrebbero adottare ed incoraggiareavvalendosi ovviamente anche di investimenti privati.