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La Rivoluzione dei magazzini MAS

Inaugurata a Roma la nuova sede di Accademia Costume e Moda

In via dello Statuto, a due passi da piazza Vittorio, Studio Kami Architects trasforma lo storico edificio romano in un polo d’innovazione e moda, con un progetto che unisce natura, tecnologia e sostenibilità per promuovere la rigenerazione urbana dell’intero quartiere. Visite guidate gratuite 14 e 15 dicembre 2024.

È stata inaugurata in tempi record – meno di due anni – e con un’operazione in partnership tra pubblico e privato – grazie al supporto di Fondo Infrastrutture per la Crescita ESG (Fondo IPC) di Azimut Libera Impresa SGR – la nuova sede, situata negli storici locali degli Ex Magazzini allo Statuto (MAS) su piazza Vittorio, dell’Accademia Costume & Moda (ACM), la scuola fondata nel 1964 per volere della stilista, costumista, docente e giornalista Rosana Pistolese.

Un’importante operazione di restauro conservativo che ha restituito al rione Esquilino uno spazio simbolo, dando nuova vita ad un immobile storico pur mantenendone intatta l’identità: la riapertura dell’edificio umbertino di fine Ottocento, costruito dall’architetto Gaetano Koch (1849 – 1910) e lasciato in disuso per 7 anni, dimostra come il patrimonio possa e debba essere riqualificato per soddisfare esigenze contemporanee.

Con un investimento complessivo di 20 milioni di euro, la trasformazione dei Magazzini MAS non è dunque solo un intervento architettonico, ma un atto di rigenerazione urbana che coinvolge l’intero quartiere.

Riqualificare del resto significa restituire vitalità a un patrimonio storico, migliorando la qualità della vita per i residenti e proponendo una nuova visione di città sostenibile e innovativa. E con l’Accademia di Costume e Moda (e altri progetti in corso nel quadrante, come il polo culturale della nuova Zecca di AF517 – Atelier Alfonso Femia) l’Esquilino si prepara a diventare un polo di creatività e innovazione, catalizzando la rinascita economica e culturale del rione.

“Crediamo fermamente nei progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana, perché capaci di rilanciare socialità e qualità della vita per intere zone della città. Come in questo caso – ha spiegato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri – dove un edificio storico, sede per tanto tempo di un magazzino noto a tutti i romani e parte della stessa identità del quartiere, si avvia ad avere un nuovo futuro e una nuova funzione dal grande impatto sociale e culturale. [..] L’Accademia disporrà ora di uno spazio magnifico per continuare a formare tanti nuovi creativi della moda sempre più impegnati a mantenere grande il Made in Italy”.

IL CAMPUS ACM, spazi che nutrono la creatività

Il Campus si sviluppa su una superficie di circa 6mila metri quadri su sei pianiuno seminterrato e cinque fuori terra, ed è stato concepito per integrare spazi dedicati alla formazione, all’incontro e alla socializzazione.

Un luogo inclusivo e multiculturale – come il quartiere su cui insiste – dove si incontrano tradizione e innovazione, tecnologia e alta artigianalità. Uno spazio fluido, con aule completamente digitalizzate, che offre un ambiente di apprendimento d’avanguardia: così la nuova sede (la seconda romana, dopo la storica in via della Rondinella dove rimarranno i master) ospita la sua community in 1100 mq di aule informatizzate, 1000 mq di laboratori di Moda, Accessori, di Costume, Sartoria, Prototipia e Modellistica, Fotografia e Styling, e nei nuovi spazi dedicati alla biblioteca e alla tessuteca. Continuando, 250 mq di terrazze e il rooftop che potranno essere utilizzate come spazi ricreativi, di condivisione e di apprendimento. E, non subito, dotati di un bar panoramico aperto al pubblico.

“Siamo grati per l’opportunità di avere una nuova sede unica nel suo genere e dalla storicità così forte per la popolazione romana e non solo. [..] Un nuovo spazio, capace di ospitare a regime fino a 700 studenti e di innescare una ricaduta virtuosa sul territorio, creando un’interazione fra le comunità preesistenti (residenti, commercianti, amministrazioni e aziende) e la community dell’Accademia. L’intento di questa operazione non è solo la crescita della nostra realtà, ma coinvolgere e condividere la nostra storia in una zona che da sempre rappresenta un incontro di culture ed espressioni creative” ha concluso il CEO di Accademia Costume & Moda, Furio Francini

Il progetto di RECUPERO

Un intervento di rifunzionalizzazione, riconnessione e valorizzazione curato in circa 24 mesi dai romani Studio Kami (Emanuele Custo ed Emanuele Mantrici) con il supporto dello Studio di Architettura DDArch.

Un esempio di profondo rispetto del genius loci, per almeno tre aspetti. Il primo è la relazione con piazza Vittorio, che sin dall’epoca romana e con la creazione degli Horti Lamiani ha rappresentato il fulcro della vita imperiale, mantenendo da sempre viva l’identità culturale dell’area. Il secondo è legato alla grande ristrutturazione ottocentesca della piazza e alla costruzione degli edifici circostanti che ha portato un significativo rinnovamento architettonico, conferendo alla zona un carattere distintivo. Infine, la presenza dei Magazzini allo Statuto, luogo che ha rappresentato, fino agli anni ’90, un esempio unico di grande magazzino di abbigliamento, contribuendo attivamente alla vita commerciale della quartiere.

Per questo, gli elementi storici della parte umbertina (piano terra ed interrato) sono stati preservati, recuperati e valorizzati, con un’attenzione particolare alla loro consistenza materica ed estetica, resa evidente attraverso un’esposizione a vista delle strutture esistenti.

La fase iniziale del progetto, caratterizzata da un intervento di strip out, ha infatti permesso di riportare alla luce l’ossatura originaria dell’edificio, eliminando le superfetazioni accumulate nel tempo, restituendo al fabbricato la sua essenza autentica e lasciando leggere le stratificazioni costruttive avvenute negli anni: dai meravigliosi ornamenti propri dello stile liberty italiano tra fine Ottocento e primi Novecento, alle strutture dei nuovi solai in cemento armato realizzati nei periodi successivi, agli elementi di consolidamento in acciaio come le cerchiature di travi e pilastri.

IL DESIGN: un giardino, tra dentro e fuori

Il progetto di interior ha come obiettivo primario la leggerezza, la semplicità di forme e volumi, la trasparenza degli ambienti funzionali allo svolgimento delle lezioni. Una scatola nella scatola, con triple altezze, ballatoi e aule vetrate.

Contemporaneo sì, ma profondamente legato al contesto e alla relazione tra il dentro e il fuori: l’idea è stata creare un corridoio verde che unisca idealmente piazza Vittorio con gli spazi interni dell’Accademia, per ricreare un “giardino della moda” che trasmetta agli studenti momenti di meraviglia ed ispirazione creativa, attraverso l’uso di elementi e colori riconducibili allo stile di fine Ottocento.

Fonte d’ispirazione le serre dell’orto botanico di Roma, l’esotismo delle wunderkammerle palette di colori propri dell’art nouveau: l’utilizzo del colore verde sugli elementi strutturali in acciaio evidenzia la volontà di emulare, almeno metaforicamente, un giardino ottocentesco costituito da piante ed alberi.

Il tutto viene rafforzato, nella hall di ingresso, da una parete verticale verde “viva” di circa 14 metri di altezza che ha la finalità di stimolare nel fruitore un forte senso di connessione con gli elementi naturali. Gli interni riflettono, infatti, i principi dell’architettura biofilica, per promuovere il benessere psicofisico di chi vive e lavora negli spazi.

di Giulia Mura