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La Rinascita del Buco a San Lorenzo - Novus Ordo Templi
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La Rinascita del Buco a San Lorenzo

Nell’area dove venne uccisa Desirée Mariottini, i cittadini ancora attendono il progetto di rigenerazione promesso. L’idea è quella di concentrare gli interventi privati in un unico luogo, lasciando un ampio spazio omogeneo fruibile al pubblico.

e fine ha fatto il progetto di rigenerazione urbana del quadrante tra via dei Lucani e via dello Scalo di San Lorenzo? A inizio estate 2023, RomaToday raccontava di un iter avanzato, ma poi notizie nuove non ne erano più arrivate. Adesso, grazie a un consiglio straordinario chiesto dalle opposizioni in II municipio, dagli uffici tecnici di Roma Capitale sono arrivate diverse novità. 

La riqualificazione di via dei Lucani

L’area è quella tristemente nota per l’omicidio di Desirée Mariottini nell’ottobre 2018. Caratterizzata da capannoni, edifici abbandonati e qualche attività artigianale ancora rimasta in piedi, negli anni sta vivendo una trasformazione importante. Mentre l’amministrazione e i cittadini cercano di arrivare a dama di un recupero delle aree pubbliche, alcuni privati hanno costruito quattro palazzine (tre sfruttando la legge sulla rigenerazione urbana, una con il cosiddetto Piano Casa). Ma non sarà l’unica quota di cemento prevista. 

Il progetto: palazzine e aree a uso pubblico

Come illustrato dall’ingegner Piero Presutti, dirigente di Edilizia Privata al dipartimento Urbanistica, è appena iniziata la conferenza dei servizi che dovrà analizzare il progetto di rigenerazione urbana proposto da un consorzio di proprietari, guidato dal 2021 dal potentissimo fondo americano “Cerberus”, che ha acquisito i lotti un tempo di proprietà della fallita Santarelli Costruzioni. L’area interessata è di circa 5mila metri quadri. 

“Il progetto genererà tre edifici da 80 appartamenti – ha detto Presutti in consiglio il 13 febbraio – per un carico insediativo di circa 200 nuovi abitanti. Mentre le aree a standard (cioè i servizi, come parchi e parcheggi, ndr) sono di circa 3.500 metri quadri. Nell’ambito della proposta, i privati hanno chiesto di monetizzare queste aree, versando quindi soldi all’amministrazione comunale, senza reperire gli spazi che rimarranno privati, ma con il vincolo della destinazione a uso pubblico”. Cosa significa? Che i costruttori, fatte le tre palazzine, realizzeranno anche una serie di luoghi di aggregazione e riservati a vari servizi per la cittadinanza, ma senza cederne la proprietà a Roma Capitale. Prendendosi dunque l’onere di fare la manutenzione ordinaria, straordinaria e custodire il bene. 

Cosa prevedono queste aree pubbliche? Un parco, una piazza, un centro civico, un parcheggio con 36 posti auto, un’area ludica. Non è stato ben chiarito in aula consiliare, ma non è escluso che ci saranno anche aree per la pratica sportiva. Tutto fruibile dai cittadini, ma di responsabilità dei privati costruttori. 

Questo, però, non esclude il versamento anche di oneri di urbanizzazione in favore delle casse comunali. Perché in totale si tratta di 670mila euro circa, come fa sapere sempre Presutti, dei quali una parte andranno per un’area attrezzata a verde pubblica sul lato delle Mura Aureliane, di proprietà comunale, mentre il resto (poco meno di 300mila euro) finiranno direttamente a Roma Capitale. “L’intervento in generale produce 1,3 milioni di euro di oneri di urbanizzazione primaria, secondaria e contributi straordinari – conclude l’ingegnere – che vengono scomputati con opere che complessivamente avranno un valore di 2,4 milioni di euro circa”. 

Insomma, a fronte di tre nuove palazzine (che non supereranno i quattro o cinque piani di altezza) il quartiere San Lorenzo potrebbe beneficiare finalmente di una serie di servizi a oggi quasi inesistenti nel quadrante. L’unico parco pubblico, infatti, è quello dei Caduti della Resistenza. E l’unico luogo per la pratica sportiva è l’impianto di proprietà dei Cavalieri di Colombo in via dei Sabelli 88. I tempi perché tutto ciò si realizzi non sono stati specificati, ma la conferenza dei servizi dovrebbe concludersi nel giro di una trentina di giorni. 

Valerio Valeri – Giornalista

Ci auguriamo il progetto possa rappresentare un faro per il recupero ed un modello da cui trarre importanti spunti per l’avvenire.