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A Venezia è Emergenza Abitativa - Novus Ordo Templi
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A Venezia è Emergenza Abitativa

La giunta comunale ha dato il mandato al dirigente del settore Casa di richiedere alla Regione Veneto, per il 2025, l’autorizzazione all’innalzamento al 30 per cento dell’aliquota di alloggi da utilizzare per sistemazioni provvisorie per fare fronte a situazioni di emergenza abitativa.

L’assessore alla coesione sociale Simone Venturini spiega. «Chiedevamo il 20 per cento e la Regione concedeva massimo il 15 per cento. Ora proviamo chiedendo il 30 per cento per ottenere, speriamo, il 20 per cento. Del resto la situazione sul fronte assegnazioni, ricordo, è allo stallo perché siamo in Corte d’appello sul congelamento delle assegnazioni dopo il pronunciamento dei giudici».

Il riferimento è alla sospensione della graduatoria per l’assegnazione degli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica (Erp) avvenuta dopo la sentenza del Tribunale di Padova di incostituzionalità di uno dei requisiti previsti dal regolamento regionale. Un blocco fino al 2026 che complica le cose. La sentenza di appello è attesa a breve.

«Se va bene e otteniamo ragione possiamo tornare ad assegnare gli alloggi secondo graduatoria. Se invece la decisione ci imporrà di rifare il bando Erp e ci vorrà un altro anno e mezzo di attesa», prosegue Venturini. Le domande per il bando Erp 2022 sono state 2.371, oggi sospeso dai pronunciamenti di incostituzionalità. Ammesse 2.131 posizioni mentre quelle bocciate erano state 240.

Oltre 2.100 famiglie sono in attesa di una casa mentre in città cresce il numero delle famiglie a rischio.

Quello che si teme è che, in assenza di una chiara strategia di intervento, il Comune e l’Ater vendano case pubbliche, per finanziare le manutenzioni, invece di reperire capitali di investimento per poter riqualificare ed assegnare il maggior numero di immobili sfitti ed in stato di abbandono.

A nostro avviso si dovrà puntare su nuovi bandi di social housing, attraendo capitali di investimento atti a risolvere definitivamente questa situazione che affligge molti Comuni Italiani. Molte case sfitte, infatti, sono sempre più a rischio di occupazioni illegali e teatro di attività criminose spesso legate allo spaccio degli stupefacenti.