C’è chi la definisce: “Scelta cieca e insensata in piena emergenza abitativa”.
Il Social Hub nel 2016 doveva essere esclusivamente una residenza per studenti poi, giustamente seguendo le richieste socio economiche del mercato, si è trasformato in una struttura ibrida.
Ciò che colpisce sono i prezzi. Le stanze dedicate agli universitari costano 1.400 euro al mese.
Da residenza per studenti a struttura ibrida pensata per turisti, nomadi digitali, professionisti e, solo in parte, per studenti universitari. Nei prossimi mesi, con l’inaugurazione completa, l’edificio ospiterà 392 stanze con diverse destinazioni d’uso: alcune riservate agli studenti, altre – classificate a quattro stelle – dedicate ai turisti. A completare l’offerta ci saranno 250 postazioni di coworking, una palestra, un rooftop con piscina, bar e un parco di 10 mila metri quadri, quest’ultimo aperto al pubblico.
Ciò che colpisce è perchè concedere il progetto ad una multinazionale olandese che, non conoscendo le reali criticità del territorio, ha trasformato il vecchio scalo merci in un hub multifunzionale dai costi proibitivi. A nostro avviso si sarebbe potuto realizzare lo stesso progetto, ma caratterizzando l’hub in modo da renderlo inclusivo e socialmente utile.

Il caso dell’Ex Dogana deve essere inserito in un quadro più ampio, deve essere studiato a livello europeo. Lo scorso 5 aprile, infatti, migliaia di persone sono scese in piazza in tutta la Spagna per il diritto alla casa.