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Il Cammino di Santiago

I cammini che portano a Santiago sono principalmente sei:

  1. Cammino del Nord (da Irún a Santiago circa 830 km).
  2. Cammino Portoghese (da Lisbona a Santiago circa 630 km).
  3. Via della Plata (da Siviglia a Astorga circa 700km, poi verso Santiago circa 900 km).
  4. Cammino Sanabrese (da Granja de Moreruela a Santiago circa 340 km).
  5. Cammino Primitivo (da Oviedo a Santiago circa 290km).
  6. Cammino Francese (da Saint-Jean-Pied-de-Port a Santiago circa 800 km).

Cammino del Nord

Percorso: da Irún a Santiago.
Distanza: circa 830 km.

Il camino del Nord, o della Costa, comincia nei paesi baschi, nella città di Irún (ponte di Santiago), al confine nord tra Francia e Spagna e si sviluppa da est verso ovest. Il percorso segue l’antica via romana, la via Agrippa, passando per le province di Euskadi (Territorio Basco), Cantabria, Asturie e Galizia e in alcuni punti incontra il Cammino Francese attraverso delle deviazioni (ad Arzúa, al tunnel di San Adrian verso Santo Domingo de la Calzada, o Oviedo in direzione Lugo e Palas do Rey). Questo Cammino costeggia l’atlantico fino alla Galizia ed è stato il primo ad essere praticato, per due motivi principali: Il primo è che le navi provenienti dal nord Europa attraccavano facilmente nei porti della costa nord della Spagna. Il secondo è che si svolgeva per intero in territori controllati dai re e principi cristiani, quindi al sicuro dagli arabi che occupavano la maggior parte della Spagna e Portogallo. Nei secoli successivi, con la conquista di territori e l’allontanamento degli arabi, la Spagna controllata dai cristiani si estese gradualmente verso sud e quindi i pellegrini preferirono il Cammino Francese, più uniforme e con meno dislivelli. Il percorso che passa per il centro della Spagna inoltre era meglio collegato con le città e centri urbani più importanti rispetto a quello costiero. Il cammino del Nord è un itinerario collinare a strapiombo sul mare, separato con l’entroterra dalla Cordigliera Cantabrica, una barriera montuosa che prosegue la Catena dei Pirenei e divide la costa e l’interno della Spagna.
Il percorso si sviluppa con continui “sali-scendi” e assenza di pianure, il tutto accompagnato da una costante brezza marina. Detto così sembra una specie di tortura, ma tranquillo, il paesaggio e le spiagge dove fermarsi a far una nuotata gli rendono giustizia!
Alcuni tratti si fanno costeggiando l’oceano, mentre altri un po’ più internamente, ma si percepisce comunque la presenza non lontana del mare. Ostelli e rifugi sono meno presenti rispetto al Cammino Francese, ma nulla di irrisolvibile. Se ne trova uno ogni 25/30 km, anche se di anno in anno, a causa dell’aumento costante dei pellegrini, ne aprono di nuovi. Direi che, tra tutti i Cammini, quello del Nord e quello Primitivo sono i più impegnativi. Molte parti del percorso (purtroppo) sono su superficie asfaltata, anche se in genere c’è poco traffico. Di tanto in tanto si incrocia la Carretera Nacional (634). Il clima è influenzato dall’oceano, abbastanza variabile con presenza di piogge, che contribuiscono a mantenere la temperatura fresca. Invece di trovare distese di campi da attraversare sotto il sole, (es. Mesetas del Cammino Francese) , qui troviamo le rias, profonde rientranze che si insinuano nell’entroterra, molto numerose in Galizia, ma che si trovano lungo tutto il percorso. Questa tortuosità rende il cammino circa 50 km più lungo rispetto a quello Francese. La vegetazione invece è costante e diffusa (dovuto appunto al clima piovoso) composta da territori coperti di boschi e grandi distese di pascoli. Chi ha fatto il Cammino Francese si troverà in un ambiente molto diverso.

Cammino Portoghese

Percorso: da Lisbona a Santiago.
Distanza: circa 630 km.

La città di Lisbona è considerata il punto d’inizio del Cammino Portoghese che arriva a Santiago. È lungo circa 630 km e come per quello del Nord, è stato uno dei più frequentati perché vicino alla costa, di facile attracco per le navi. Il Cammino si sviluppa da sud verso nord con la possibilità di seguire il percorso segnalato o prendere una deviazione lungo la costa per ricongiungersi nella città di Vigo.
L’opzione costiera al momento non conta la presenza di numerosi ostelli, ci sono eh, ma solamente non moltissimi diciamo. In ogni caso, si trovano pensioni alternative a basso costo. Nota importante: se decidi di partire da Lisbona, sappi che la segnaletica fino a Porto lascia a desiderare e il percorso è in buona parte su asfalto. Iniziando il Cammino Portoghese dalla città di Porto invece non avrai problemi. Questo fatto si spiega facilmente perché più ci si avvicina a Santiago e più persone tendono a fare i tratti finali di 100/200 km dei vari cammini. Questo Cammino di solito è il preferito per chi non ha molto tempo a disposizione perché si può partire facilmente da varie città. Tra queste ti segnalo Valencia (Portogallo) con un percorso di circa 108 km, o Porto di circa 227 km, oltre ovviamente a Lisbona con 630km. Se decidi di farlo tutto è consigliabile partire muniti di guida, in quanto spesso gli abitanti della zona non saranno tanto pratici nel darti indicazioni sulla via che porta a Santiago, perché loro intendono come pellegrinaggio quello che va a Fatima. Un aspetto tipico di questo Cammino sono le stazioni dei pompieri (Bombeiros) che spesso fungono da rifugi per i pellegrini; nelle grandi città queste stazioni, sono totalmente gestite da professionisti, mentre nei piccoli centri abitati c’è anche un buon numero di volontari che si prestano al servizio di accoglienza/protezione civile. Una deviazione di rilevanza che ti segnalo è nella città di Santarem, dove il pellegrino ha due opzioni di scelta: la prima è quella di proseguire lungo il Cammino verso Golega e poi Tomar, mentre la seconda è di deviare per arrivare al Santuario di Fatima. Nel caso si scelga questa seconda ipotesi, conviene prendersi un giorno in più per tornare sulla via Lusitana.

Via della Plata

Percorso: da Siviglia a Astorga a Santiago.
Distanza: circa 900 km.

La Via de la Plata, letteralmente “via dell’argento”, inizia a Siviglia e attraversa da sud a nord tutto l’entroterra spagnolo (potremmo quasi dire che è un Cammino parallelo a quello Portoghese, più lungo e più interno). Il nome potrebbe derivare dalla parola araba balath (pavimento in pietra), poi modificata nel tempo in blata, ma sicuramente era anche una strada usata per lo scambio di merci. Anticamente fu una strada romana che collegava le antiche città spagnole di Italica e Asturica Augusta. Come la maggior parte delle strade romane, fu costruita per facilitare lo scambio di merci e rendere più sicuro il transito sul territorio. Anche dopo la fine dell’Impero Romano fu tenuta in uso dagli arabi e successivamente dai cattolici fino quasi agli inizi del XIX secolo, per poi essere sostituita da strade più moderne che passano parallele a questa. Nelle strade romane, ad ogni “miglio romano” (circa 1500 metri) era posta una specie di “lapide” ai bordi della strada, progressivamente numerate. Possiamo dire che questo aspetto si è mantenuto nel tempo, infatti lungo il Cammino possiamo ancora trovare questi blocchi di pietra, usati ora per indicare la distanza che ci separa da Santiago. Lungo il cammino inoltre vennero costruite delle stazioni di ristoro (spesso e volentieri per far riposare i cavalli o cambiarli per lo scambio della posta). Nel corso del tempo alcuni di questi avamposti si sono trasformati in paesi o città. Lungo questo percorso inoltre, troviamo la presenza di ponti romani in alcune città come Merida, Salamanca o Valdesalor. Questo Cammino è un percorso verticale che incrocia altri Cammini in vari punti:

Da Granada, attraverso Cordoba, a Merida, + 370km (aggiunta al Cammino Sanabrese).

Aggiungendo 190 km da Huelva a Zafra (Cammino del Sud).

Volendolo allungare, da Cadiz a Sevilla, + 180km (Via Augusta).

Da Valencia a Zamora, ben 805km in più (cammino del Sudest o del Levante).

Ha varie deviazioni di percorso e ci si può collegare ad altri itinerari in più punti, in particolare:

Da Zamora si prende la deviazione Portoghese della Via della Plata.

Incrocia il Cammino Sanabrese a Granja de Moreruela, proseguendo a ovest.

Nella città di Astorga si unisce a quello Francese.

L’itinerario da Siviglia per Granja de Moreruela e Orense, è quello più noto, più frequentato dai pellegrini, con più servizi, meglio segnalato e con più albergues. Il Cammino Via della Plata (al contrario di quello Francese) inizia in modo soft, in pianura, ma si rivela subito una breve parentesi della prima tappa. Dalla seconda in poi infatti il percorso è collinare. Tranquillo le pendenze non sono particolarmente impegnative. Il punto più alto del Cammino è il Pico de la Dueñas, a 1400 metri, circa a metà del Cammino.

Potremmo dividere l’itinerario nella seguente maniera:

  • Zona Andalusia e Extremadura: altipiani con lievi dislivelli.
  • Zona Salamanca e Zamora: mesetas.
  • Zona Galizia: collinare con sinuosi sali-scendi.

Durante il percorso si attraversano quattro dei cinque grandi fiumi della Spagna: il Guadalquivir a Sevilla, la Guadiana a Merida, il Tajo ad Alcantara ed il Duero a Zamora. La Via de la Plata è caratterizzata da imponenti alberi, le querce, presenti in buona parte del Cammino. Sviluppandosi nella parte centrale della Spagna, troviamo alcune caratteristiche in comune con quello Francese, quali le Mesetas, della parte centrale, da Salamanca a Zamora. Un elemento tipico che caratterizza l’ambiente è la presenza dei maestosi tori, che pascolano indisturbati. In questo contorno domina il sentimento di solitudine e riflessione che, dal mio punto di vista, è parte integrante di ogni Cammino e merita di esser fatto in solitaria. Nella parte finale, quando si arriva nella zona della Galizia, si incontrano le tipiche case di pietra, molte delle quali ormai abbandonate, però molto caratteristiche. Il paesaggio varia molto durante ilCammino. Nella prima parte prevalgono olivi e vigne (Andalusia), e coltivazioni nelle zone pianeggiante delle Mesetas, (Salamanca a Zamora e Bassa Sanabria). Successivamente il territorio cambia ed è caratterizzato da terreni da pascolo, con prati boschi radi di querce e alberi da sughero. In alcune zone invece, il terreno diventa sassoso e arido. La vegetazione più rigogliosa, quasi “prealpina”, si incontra fra le province di Caceres e Salamanca. In Sanabria riappaiono le querce: non più encinas ma robles (roveri). In alta Sanabria e in Galizia i territori coltivati sono piccoli e contenuti e si incontrano boschi di eucalipto. Insomma, un Cammino molto variabile e decisamente interessante.

Cammino Sanabrese

Percorso: da Granja de Moreruela a Santiago.
Distanza: circa 340 km.

Il Cammino Sanabrese (anche chiamato de Fonseca o Mozarabe) è un’arteria della Via della Plata, e comincia nella città di Zamora. Da Zamora troviamo due alternative: La prima è prendere subito verso ovest e ricongiungendosi all’originale nella città di Laza. Qui il paesaggio è collinare, siamo a 600 metri circa sul ldm. La seconda è arrivare a Granja de Moreruela e poi dirigersi a Santiago (percorso originale). Qui invece ci sono più salite e discese e si tocca un picco di circa 1300 metri sul ldm.

Il Cammino Sanabrese è anche la via diretta per quelli che arrivavano dal centro/sud della Spagna.

Il primo tratto è circondato da campi lottizzati, il secondo con zone di vigneti e di pioppi, mentre una volta entrati in Galizia la vegetazione cambia tra boschi di castagno e maestose querce, anticamente abitati da lupi. Se ti piace stare immerso nella natura, questo in particolare è l’itinerario che fa al caso tuo. La segnaletica è buona, realizzata dagli Amici del Cammino di Santiago di questa provincia e dai cippi stradali posti dai vari comuni. Alla bellezza paesaggistica e naturale di questo percorso, si uniscono la storia e la ricchezza culturale: per esempio, ho da poco scoperto che la cittadina di Tamara, dove si trova la chiesa di Santa Marta de Tera che custodisce l’immagine più antica di San Giacomo, risalente al XII secolo. Meritano anche una visita un po’ più approfondita Rionegro del Puente, Puebla de Sanabria o la città di Orense, capoluogo della Galizia bassa. Comunque lungo il tragitto si trovano diversi monasteri. A Granja de Moreruela c’è il monastero cistercense di Santa Maria de Moreruela, il più antico di Spagna; in quel che resta si possono ancora ammirare la porta e la fonte del pellegrino. I servizi sono buoni, in quanto troverai alberghi ogni 15/20 km circa, anche se ti segnalo che tra A Gudiña y Laza non ce ne sono (tappa da 35 km), quindi organizzati bene!

Cammino Primitivo

Percorso: da Oviedo a Santiago.
Distanza: circa 290 km.

Il Cammino Primitivo è uno dei più antichi insieme a quello del Nord. È il più corto tra i Cammini che arrivano a Santiago, lungo circa 290 km; va da est verso ovest e si percorre nella parte nord della Spagna. Il nome deriva dal fatto che, quando si sparse la voce del ritrovamento della tomba dell’apostolo Giacomo, i primi a partire in pellegrinaggio furono gli abitanti delle Asturie, in particolare il re Alfonso II. Inizia nella città di Oviedo, capoluogo del principato delle Asturie e, passando per la Coruña, arriva a Santiago.
Oviedo è facilmente raggiungibile in mezzora dall’Aeroporto delle Asturie con un autobus. Il problema è che questo aeroporto è spesso avvolto nella nebbia, quindi ci sono problemi con i voli. Tre le possibilità c’è anche quella di atterrare a Valladolid e poi arrivare a Oviedo con un autobus della compagnia ALSA (sito non disponibile in italiano). Se dovessi avere problemi, scrivimi nei commenti a fondo pagina. È l’unico Cammino che passa per Lugo, città di origini romane che fu un centro molto importante della Galizia. Il percorso non è così lineare come quello Francese e ha tratti simili a quelli del Nord: da Oviedo a Lugo troviamo un paesaggio collinare, tendente al montuoso, con dislivelli di qualche centinaio di metri e continui sali-scendi che richiedono una certa preparazione fisica (non impossibile). Gli alloggi sono in numero sufficiente e più ci si avvicina alla regione della Galizia, più si trovano albergues e servizi a misura di pellegrino.
Specialmente negli ultimi anni, il principato delle Asturie ha investito molte risorse per rendere viabile questo itinerario, sistemando le zone transitabili dei boschi e cercando di far evitare accuratamente i percorsi asfaltati. Si cammina prevalentemente su sentieri, tra boschi e pascoli e in genere non è percorso da molti pellegrini, quindi se stai cercando un Cammino da fare il solitaria, questo fa decisamente al caso tuo! Non ti spaventare, tieni presente però che, come in tutti gli altri, anche qui il numero di pellegrini è in aumento.

Cammino Francese

Percorso: da Saint-Jean-Pied-de-Port a Santiago.
Distanza: circa 800 km.

Il Cammino Francese è il più famoso tra i cammini esistenti e uno dei più lunghi tra quelli “ufficiali” che passano per la Spagna.

Si considera che inizi dalla Francia, precisamente dalla città di Saint-Jean-Pied-du-Port, attraversando da est a ovest molte città e piccoli centri abitati della Penisola Iberica. In realtà il Cammino Francese ha molti inizi (e questo l’ho scoperto una volta arrivato a Saint-Jean-Pied-du-Port) perché i pellegrini, specialmente in passato, partivano da tutte le parti d’Europa per collegarsi a quel cammino. All’ufficio turistico di Saint-Jean-Pied-du-Port puoi ritirare la credenziale (credencial), su cui poi verranno messi i timbri (sellos) dei luoghi simbolo e degli ostelli (albergues) oltre ad alcuni fogli informativi. I primi 35km costituiscono una delle tappe più dure, perché prevedono il passaggio dei Pirenei, la catena montuosa che separa la Francia dalla Spagna, con un dislivello di circa 1200 metri; per questo motivo molti scelgono di partire da una delle tappe successive (es. Roncisvalle o Pamplona). Il Cammino Francese si snoda attraverso le regioni spagnole di Navarra, La Rioja, Castiglia, León e Galizia. È il più classico, il più segnalato e il più affollato. Normalmente quando qualcuno vi dice che è andato a fare il Cammino di Santiago, si riferirà a questo percorso. Non ti preoccupare per la strada, infatti ovunque troverai frecce gialle con sfondo azzurro, cippi stradali o icone raffiguranti una conchiglia, difficile perdersi!

Il significato della conchiglia di Santiago: I pellegrini dei primi secoli concludevano il Cammino arrivando fino a Finisterre (fine della terra fino ad allora conosciuta) dove si spogliavano, bruciavano tutti i vestiti, facevano il bagno nell’oceano, indossavano una tonaca bianca e infine raccoglievano le grandi conchiglie che oggi chiamiamo capesante e che venivano cucite sul cappello o sul mantello a testimonianza d’essere arrivati effettivamente fino a Finisterre, dimostrando così di aver raggiunto la tomba dell’amico di Gesù, Giacomo. Durante il medioevo, la conchiglia divenne una vera e propria certificazione da mostrare alle autorità una volta rientrati nel proprio paese per avere esenzioni da tasse o dazi. Oggi, più che altro, è il simbolo del Cammino di Santiago e generalmente il pellegrino ne appende una sullo zaino.

Curiosità: nella parte iniziale del Cammino (quella Francese) questo gioco di colori è bianco e rosso, colori che si trovano nella concha del pellegrino che va a Santiago. Puoi trovare sul percorso anche alcune piccole “lapidi” o per meglio definirle, blocchi di pietra alti circa mezzo metro, che indicano la distanza che manca a Santiago, o targhe con i km per arrivare alle grandi città (es Logrogno, Pamplona, Burgos). La zona di Navarra è sicuramente quella meglio segnalata, mentre, a mio parere, le lande sterminate di Castilla e Leon, tra un campo e l’altro lasciano a volte dubbi sul fatto che si sia intrapresa la strada giusta. Il percorso si fa da est a ovest, quindi la mattina quando ti metterai in cammino avrai il sole alle spalle (ottima cosa, se consideri il fatto che magari non tutte le tue cose si sono asciugate durante la notte e le appenderai allo zaino), mentre al pomeriggio potrai godere della bellezza di incantevoli tramonti.